venerdì 29 marzo 2013

La pupa e il cavalluccio


Un salto nel passato...ricordi di infanzia!
Quando ero piccola mia madre preparava ogni anno per tradizione, in occasione della Pasqua, la pupa e il cavalluccio!
In effetti era consuetudine pasquale qui in Abruzzo  regalare ai bambini  il cavalluccio e alle bambine la pupa,  cioè dei biscotti giganti a forma appunto di bambola e cavallo, decorati in vario modo e che solitamente portavano "in grembo" un uovo, simbolo di prosperità (io l'ho messo nella ciambella)! 
La pupa deve avere proprio la forma che vedete, cioè con le mani in tasca o appoggiate alla vita e le braccia arcuate, tanto da ricordare la tradizionale "conca" in rame abruzzese utilizzata per raccogliere l'acqua alla fonte. 
Le figure risultano un po' naif e primitive...ma è proprio così che devono essere, alludendo ad un rito atavico! 
Erano quasi degli emblemi, che anticamente gli sposi si scambiavano quando ufficializzavano il fidanzamento con le rispettive famiglia, e per il loro valore simbolico furono nel tempo associati alla Pasqua.


Mia madre li preparava "solo" per onorare una tradizione:...pensare che invece ai tempi delle nostre nonne, quando davvero con poco si riusciva a far contento un bambino, rappresentavano per i più piccini dei giocattoli veri e propri!
L'impasto base che si utilizza per la preparazione della pupa e del cavalluccio è molto semplice, potremo poi aromatizzarlo e profumarlo come più preferiamo.
Anche la decorazione è personalizzabile: io ho scelto di utilizzare una glassa con bianco d'uovo e zucchero, che prevede la pastorizzazione della chiara a bagnomaria, e i tipici zuccherini colorati.
La glassa realizzata con questo procedimento è molto interessante ed utile per qualsiasi altro dolce.

Pupa e cavalluccio, impasto base

Ingredienti per una pupa, un cavalluccio, una piccola treccia con uovo e...qualche pulcino!   
400 g di farina 00
180 g di zucchero
2 uova
1/2 bicchiere di latte tiepido
1/2 bustina di lievito
1 limone (la buccia grattugiata)
4 cucchiai d'olio
essenza di vaniglia  
 

Procedimento
In una ciotola montiamo uova e zucchero, aggiungiamo gli aromi e l'olio e continuiamo a sbattere. Versiamo anche il latte tiepido e infine la farina e il lievito setacciati.
Se occorre aggiungiamo altra farina per rendere l'impasto lavorabile con le mani. Stendiamo col matterello e con un coltello affilato ricaviamo le figure. Se preferiamo possiamo preparare dei modellini su carta e poi utilizzarli per segnare il profilo dei biscotti. Con gli avanzi di pasta possiamo fare delle trecce, delle ciambelle o altri biscotti.
Inforniamo a 180° per circa 15 minuti, cioè fino a quando risulteranno dorati.
Una volta freddi li decoriamo a piacere.


Con i ritagli di pasta ho preparato dei pulcini (si capisce che sono dei pulcini?), mentre lo stesso impasto, raddoppiando la quantità di tutti gli ingredienti tranne che della farina, viene utilizzato per la preparazione di un altro dolce tipico di Pasqua, il ciambellone (o tortaro) che vedete nella foto sotto...o sarebbe meglio dire... "quel che rimane del ciambellone"!
Ora vi scrivo la ricetta della glassa.

Glassa bianca

Ingredienti
150 g di zucchero semolato
1 chiara d'uovo
2 cucchiai di succo di limone 

Procedimento
In una terrina dai bordi alti mescoliamo tutti gli ingredienti e la mettiamo su una casseruola a bagnomaria.
Montiamo con una frusta fino ad ottenere un composto spumoso, cioè fino a quando la glassa avrà raggiunto la giusta consistenza per essere spalmata.


Vi ricordo qualche altra ricetta "utile" per Pasqua che trovate sul mio blog : le pastierine e la pizza di Pasqua.


Ringrazio l' amica del blog  Golosiamoci  per avermi dedicato questo premio: 



Non mi resta che rivolgere i miei più cari auguri di Buona Pasqua a voi e alle vostre famiglie, sperando che, aldilà del brutto tempo, sia una giornata serena per tutti!



mercoledì 27 marzo 2013

Cannoli alla crema


Hai voglia a riempire il post di fiori!
Tanto qui della primavera neanche l'ombra!
E non ci sono buone notizie neanche per i primi dieci giorni di aprile!
Insomma, bisogna mettersi l'anima in pace e basta!
Se non altro il verde attorno a noi sarà brillante...quasi come in Irlanda!
Del resto non si può avere tutto: il nostro clima è il più bello che c'è, ma io ho un debole per i giardini inglesi con le rose e le ortensie. Lì i fiori non rischiano di essere bruciati dal sole come da noi in estate, sono sempre smaglianti grazie alla pioggia.


E ora un po' di dolcezza...
Oggi una ricetta tanto semplice quanto buona!
Si tratta di sfogliatine alla crema, a cui ho dato forma di cannoli con i classici stampi per cannoli siciliani.
...Cannoli che non volevano proprio saperne di essere fotografati: sapete quando provate e riprovate a scattare, cambiando disposizione, piatto, ambiente... ma proprio non si trova il modo per valorizzare il soggetto in questione?!
A volte sembra proprio una battaglia persa, è inutile!
Tanto che alla fine ho optato per fotografare le violette!


La sfoglia che ho usato non è la classica, ma una versione più leggera con cui preparo spesso anche le sfogliatine alle mele. 
A me questa pasta piace tanto, sia nel gusto che nella consistenza, e ormai è entrata a far parte di diritto del folto gruppo delle "ricette di casa". L'ho messa a punto per la preparazione di sfogliatine alla frutta, ma risulta di fatto molto versatile!
Potrebbe essere un'idea anche per Pasqua: se decidiamo di farcirla con qualche crema, possiamo preparare l'involucro e la farcitura in anticipo (la sera prima) e la mattina procedere ad assemblare i dolcetti.
Per praticità vi riscrivo anche la ricetta della sfoglia.

Cannoli di sfoglia alla crema

Ingredienti
per la sfoglia
140 g di farina 00
75 g di burro
75 g di crescenza (o altro formaggio morbido)
1/2 cucchiaino di zucchero
1 pizzico di sale
1/2 tuorlo
2 cucchiai d'acqua fredda

per la crema pasticcera 
4 tuorli
4 cucchiai di zucchero
2 cucchiai di maizena
500 ml di latte 
scorza di limone qb 

inoltre 
25 g di pistacchi al naturale tritati per decorare
zucchero a velo


Procedimento
Sulla spianatoia disponiamo la farina a fontana con il sale e lo zucchero e al centro il burro e il formaggio freddi di frigo a pezzetti. Cominciamo ad impastare con la punta delle dita fino a che il burro e il formaggio avranno assorbito la farina e ne risulterà un composto granuloso.

Aggiungiamo il tuorlo e l'acqua: lavoriamo fino ad ottenere un panetto che avvolgeremo con della pellicola e riporremo in frigo per 30 minuti.
Prepariamo la crema pasticcera:  in una casseruola montiamo i tuorli con lo zucchero e aggiungiamo la maizena. Amalgamiamo bene e versiamo il latte da freddo. Uniamo anche qualche scorzetta di limone e portiamo sul fornello, mescolando in continuazione, fino a quando risulterà densa.
Lasciamo raffreddare bene la crema coperta da pellicola (a contatto con la superficie della crema per non far formare la crosticina).
Riprendiamo la sfoglia dal frigo, la stendiamo molto sottile e con una formina abbastanza grande (o con una tazza da latte) ricaviamo dei dischi che avvolgeremo ai nostri stampi da cannoli, sigillando gli estremi con poca chiara d'uovo. Inforniamo a 200° per circa 20 minuti. 
Lasciamo raffreddare.
Un paio d'ore prima di servire i cannoli li farciamo e li decoriamo con pistacchi e zucchero a velo: non li prepariamo troppo tempo prima per evitare che perdano croccantezza (ma neanche all'ultimo minuto perchè guscio e crema risulterebbero slegati!).

E ora tanti fiori per voi....


...le bellissime bouganvilles...


...aspettando la Primavera!



lunedì 25 marzo 2013

Spiedini di pane ai semi di finocchio


Buongiorno a tutti!
Come state?
Torno a scrivere oggi dopo alcuni giorni di lontananza dal blog!
Come vi avevo anticipato ho trascorso una settimana girovagando per mezza  penisola, per lavoro di mio marito ed altro!
Sono rientrata alla base ieri sera e ora volevo proprio rincontrarvi e lasciarvi i miei saluti!
Spero tra oggi e domani di riuscire a fare un salto sui vostri blog...tra una lavatrice e l'altra! 
Sapete com'è quando si sta fuori anche per pochi giorni, a casa bisogna riorganizzare tutto: fare la spesa, lavare, stirare...
Tra l'altro in frigorifero è letteralmente esploso il lievito madre che avevo rinfrescato prima della partenza...potete immaginare!
E devo anche mettere in vaso delle piantine di erbe aromatiche che ho comprato a Verona: che meraviglia!
Sabato mattina in Piazza delle Erbe c'era un bellissimo mercato di fiori e piantine di tutti i tipi, ma soprattutto aromatiche, e vi giuro che le avrei comprate tutte!


Sono un po' scocciata per non aver preso la piantina di "menta-fragola", una varietà di menta che non conoscevo. Mi è piaciuta tanto, ma siccome avevo già acquistato altro, ho desistito!
Poi però me ne sono pentita!
Magari nei prossimi giorni vi lascio qualche foto del mercato...
Ora passo alla ricetta "non ricetta" di oggi!
Si tratta di un'idea carina per servire il pane; ho preso spunto da una foto vista su pinterest (purtroppo non ricordo a quale blog appartenesse!).
La ricetta del pane al finocchio è mia, ma voi potete utilizzare quella del pane che preferite e magari aromatizzare l'impasto con dei semi di finocchio pestati, come ho fatto io, o aggiungerli alla fine per decorare.
L'impasto va arrotolato a degli spiedini e messi in forno per pochi minuti, fino a quando risultano dorati e croccanti!


Trovo questi spiedini molto stuzzicanti, adatti da abbinare al salame per l'antipasto o l'aperitivo di Pasqua, sono pratici e carini anche per arricchire il cesto di pasquetta: o comunque prima o poi la bella stagione arriverà e qualche gita fuori porta ce la concederemo sicuramente!

Note
Per il pane io ho impastato 250 g di farina "0" con 125 ml di acqua tiepida, 80 g di lievito madre, 1/2 cucchiaino di zucchero, 1 cucchiaino di sale, 1 cucchiaio d'olio, 1 cucchiaio da tè di semi di finocchio pestati al mortaio. Ho fatto lievitare circa 3 ore in luogo tiepido e poi con metà dell'impasto ho fatto gli spiedini e con l'altra metà dei paninetti.

Buona settimana!

  

mercoledì 20 marzo 2013

Uova ripiene con acciughe, capperi e finta maionese


Si può pensare ad una tavola di Pasqua senza uova? 
Io direi proprio di no! 
L'uovo, al di là dell'uso alimentare e al di là dell'aspetto decorativo (può essere abbellito e guarnito in tantissimi modi), ha rappresentato sin dall'antichità nelle culture tradizionali un simbolo molto importante, che faceva riferimento all'origine del mondo e quindi della vita stessa. 
Lo yin-yang orientale ne è un esempio!
Il gesto di regalare un uovo durante la Pasqua ha quindi il significato di augurare "fertilità spirituale" ed un eterno ritorno alla vita, come magistralmente raccontato da René Guénon nei suoi articoli raccolti in Simboli della Scienza Sacra.
E non a caso la Pasqua coincide generalmente con l'arrivo della primavera che tra le stagioni rappresenta il momento della rinascita!


Per noi poi che abbiamo la casa piena di galline è proprio impensabile una tavola pasquale senza uova!
Ad essere onesta solitamente è mia madre che le prepara, in genere ripiene con tonno, maionese e giardiniera sott'aceto, il tutto frullato con i tuorli.
 Ma i modi per farcirle sono davvero tanti!
...con gli asparagi per resempio, oppure con i carciofi...
Questa che vi propongo oggi, con acciughe e capperi, è una mia semplicissima variante, che forse molte di voi sono già solite preparare.
La vera particolarità è data dall'uso non della classica maionese, ma di una versione alleggerita a base di carota e patata lesse.
Non è una mia invenzione, l'ho trovata anni fa in rete e da allora ne faccio ampio uso per preparare quelle salse che hanno altri ingredienti saporiti all'interno (un esempio per tutti, la salsa tonnata). 
In questo modo il gusto è garantito dall'ingrediente princiale della ricetta, la cremosità dalla finta maionese e io mi evito di preparare la maionese vera, che è comunque sempre molto delicata avendo al suo interno le uova crude!


Uova ripiene con acciughe, capperi e finta maionese

Igredienti per 4 persone
4 uova 
6 filetti di acciughe (se sono quelli grandi, altrimenti anche 7...)
1 cucchiaio da tè di capperi sott'aceto
capperi, rucola, zeste di limone e prezzemolo per decorare

inoltre per la finta maionese
1 patata media lessa
1 carota lessa
il succo di 1/4 di limone
olio d'oliva qb
sale

Procedimento
Riduciamo a crema con il minipimer la patata lessa e la carota quando sono ancora calde, emulsionando con l'olio e il succo di limone. Frulliamo fino ad ottenere una salsa cremosa come la maionese classica e aggiustiamo di sale.
Lessiamo le uova, lasciandole sulla fiamma moderata per 10 minuti dal primo bollore. Trascorso il tempo le trasferiamo sotto l'acqua fredda ed eliminiamo il guscio. Tagliamo le uova a metà, asportiamo i tuorli e li frulliamo con i capperi e le acciughe. Amalgamiamo il composto ottenuto con qualche cucchiaio a piacere di maionese e farciamo le uova con il cucchiaino (io che non uso quasi mai la sac à poche ho poi rigato la farcitura con una forchetta).
Decoriamo a piacere con zeste di limone, capperi prezzemolo e rucola.

Note
Nell'acqua di bollitura delle uova aggiungo qualche goccia di aceto bianco per evitare che le chiare fuoriescano nel caso in cui il guscio si spacchi!


lunedì 18 marzo 2013

Pollo all'avocado con timo e pistacchi


Oggi il mio cervello quasi si rifiuta di iniziare la settimana!
Dopo un weekend trascorso tra appuntamenti di lavoro di mio marito, tanto freddo e varie faccende, inizia una settimana che mi vedrà in parte in trasferta: insomma fino a domenica sera sarà un piccolo girone tra lavoro e impegni sportivo-rugbustici del consorte!
Ma io aspetto fiduciosa il bel tempo e le giornate tranquille in cui potrò dedicarmi a quello che mi piace: passeggiate in campagna, sole, orticello, cucina, libri, riviste di arredamento....!
Passando alla ricetta di oggi....tutto è iniziato da qui.


Dopo aver scoperto che era possibile riutilizzare il nocciolo dell'avacado per ottenere una piantina così bella, mi sono messa subito alla ricerca del suddetto frutto!
Per quel giorno avevo intenzione di cucinare il pollo e quindi la ricetta è nata spontanea...l'accostamento cromatico con i pistacchi e una piantina di timo appena acquistata hanno fatto il resto!
In realtà di avocadi ne ho comprati 2 e ho messo in acqua i 2 semi, seguendo le indicazioni che trovate in questo link giratomi da Libera: uno l'ho posizionato col picciolo in giù, l'altro invece facendo rimanere nell'acqua una parte spaccata del nocciolo; tra un po' di giorni li trasferirò nei vasi e vedremo cosa succederà!
Speriamo che nascano le piantine!


Tornando al pollo all'avocado...a me è piaciuto molto... a mio marito è piaciuto moltissimo!
Lo abbiamo accompagnato con del riso pilaf cucinato nella maniera più classica, aromatizzato con chiodi di garofano e cannella. 
Devo ammettere che i frutti tropicali preferisco mangiarli "cucinati" piuttosto che "nature", sarà anche perchè li colgono certamente molto acerbi per farli arrivare integri da noi e non hanno un gusto molto definito.
A questo proposito vi ricordo due ricette con la papaya che trovate sul mio blog: l'insalata e le bavaresi!
E ora basta tergiversare, passiamo ai dettagli della ricetta di oggi!

Pollo all'avocado con timo e pistacchi

Ingredienti per 2 persone
800 g di pollo in pezzi
1 avocado
30 g di pistacchi al naturale
1/2 porro
piccolo scalogno
1 limone
qualche rametto di timo
brodo vegetale leggero qb
vino bianco per sfumare
olio d'oliva
sale e pepe


Procedimento
Laviamo e asciughiamo il pollo. Tritiamo col coltello il porro e lo scalogno e li lasciamo appassire nell'olio d'oliva. Aggiungiamo il pollo con qualche rametto di timo e lo facciamo rosolare bene da tutti i lati, saliamo, pepiamo e sfumiamo con pochissimo vino bianco.
Aggiungiamo un po' di brodo e portiamo a cottura il pollo inumidendolo all'occorrenza. Nel frattempo sbucciamo l'avocado, lo riduciamo in cubetti e lo condiamo con sale olio e qualche goccia di limone.
A questo punto versiamo il succo di 1/2 limone anche sul pollo, poi i pistacchi grossolanamente tritati e tostati per pochi minuti in un padellino.
Infine aggiungiamo anche l'insalata di avocado e lasciamo sul fuoco solo per il tempo necessario ad amalgamare il tutto. Completiamo con del timo fresco e qualche fetta di limone.
Serviamo caldo accompagnato da cous cous o riso pilaf.

Note
Mi piace molto cucinare con la frutta, vi sarete accorti che questo genere di ricette è molto ricorrente sul mio blog!



venerdì 15 marzo 2013

Fiadoni dolci tradizionali al formaggio


Mentre è iniziata la produzione pasquale di dolci e non solo, le pulizie di Pasqua hanno subito uno stop!
Arrivata al momento delle finestre, ho dovuto prendere atto: pensare che una volta pulite non avrebbero risentito dell'attacco del vento e della pioggia di questi giorni era una pia illusione!
E così, dopo che i primi vetri tirati a lucido sono tornati esattamente allo stato di partenza,  ho dovuto studiare bene la disposizione delle finestre di casa, per favorire la pulizie di quelle più riparate, aspettando tempi migliori per le altre.
Non ho avuto dubbi, la finestra meno esposta alle intemperie è quella che dal salotto porta alla veranda:  senza indugi mi sono messa all'opera e l'ho quasi "rifatta nuova"...mentre mi chiedevo: "che può succedere?...qui la pioggia non ci arriva e anche se la veranda è parzialmente aperta sicuramente schermerà il vento!..."
In realtà le vie della sfiga sono infinite e non avevo fatto i conti con Zampa!
Zampa è il cane "bianco-nero" dei miei nipotini che domenica scorsa si è unito a loro, venuti a trascorrere un po' di tempo a casa nostra!
Non potendolo tenere in giardino perchè una cagnolina appena partorita nella casa accanto non smetteva più di abbaiargli e ringhiargli contro a difesa dei suoi cuccioli, abbiamo optato per la soluzione "veranda"... e Zampa ha pensato bene di trascorrere il suo tempo leccando i vetri della finestra da cima a fondo!


A molti potrà sembrare strano che dei dolci abbiano come ingrediente principale il formaggio, addirittura il pecorino!
Ma se pensiamo alla tradizione sarda che forse è più nota in questo senso di quella abruzzese, ci rendiamo conto che non è poi cosa tanto insolita (a proposito, prima o poi vi racconterò di come io, nipote di nonna sarda, ho mangiato per la prima volta le sebadas in Germania!).
Questi sono i dolci tipici di Pasqua della mia zona, cioà l'accezione dolce dei fiadoni al formaggio!
Mia nonna (...quella abruzzese!) li preparava tutti gli anni! 
E pensare che quando ero piccola non li apprezzavo, tanto che non mi sono mai fatta insegnare da mia nonna a farli, a differenza dei dolci di Natale! 
E anche in rete, non so come mai, i fiadoni col formaggio sono solo salati!
Ho dovuto quindi "ricostruire" il sapore di quelli che faceva lei e sono rimasta molto molto soddisfatta!
Buonissimi!
Certo il gusto è particolare....zucchero, pecorino, rhum, arancia....ma vi assicuro che è da provare!


Fiadoni dolci al formaggio
Ingredienti 

per la sfoglia
480 g di farina 00
1 uovo
1/2 bicchiere di vino bianco
1/2 bicchiere d'olio
2 cucchiai di zucchero
1 pizzico di sale

per il ripieno
3 uova
200 g di formaggio di mucca semistagionato grattugiato
200 g di pecorino semistagionato non troppo forte (o Parmigiano) grattugiato
70 g di canditi misti
rhum q.b.
zucchero q. b.
scorza grattugiata di un'arancia


Preparazione
Iniziamo con la sfoglia: setacciamo la farina e al centro raccogliamo tutti gli altri ingredienti, iniziamo ad impastare e lavoriamo fino a d ottenere una palla liscia ed omogenea; se dovesse servire dell'altra farina la aggiungiamo. Copriamo con la pellicola per alimenti e riponiamo in frigo per almeno mezz'ora.
Nel frattempo ci dedichiamo al ripieno: sbattiamo le uova e incorporiamo tutto il formaggio necessario per ottenere un composto consistente, dipenderà dalla grandezza delle uova e dall'asciuttezza del formaggio (a me sono stati necessari circa 400 g tra pecorino e formaggio di mucca). A questo punto aromatizziamo con il rhum e la scorza d'arancia e aggiustiamo di zucchero: anche il quantitativo di zucchero dipenderà dall'intensità del sapore dei formaggi oltre che dal gusto personale (io ne ho messi circa 6 cucchiai). Infine uniamo i canditi.
Riprendiamo l'impasto e lo stendiamo in una sfoglia sottile, ricaviamo dei dischetti con il tagliapasta e mettiamo poco ripieno per ognuno: è importante limitarne il quantitativo perchè in cottura aumenterà di volume. I miei dischetti avevano un diametro di 8 cm e mi sono regolata per il ripieno utilizzando un cucchiaino piccolo da caffè.
Sovrapponiamo al ripieno delle striscioline di pasta ritagliate con la rotella (come quando facciamo le crostate per intenderci) e solleviamo i bordi dei dischetti sigillandoli.
Spennelliamo i fiadoni con uovo sbattuto e inforniamo a 180° per 20 minuti.

Note
- Io ho usato formaggi abruzzesi: eviterei il pecorino romano che è troppo saporito mentre eventualmente opterei per il sardo che si adatta meglio a questo genere di preparazioni dolci. 
Si può utilizzare anche il Parmigiano se preferiamo e le proporzioni tra i due formaggi possono essere variate a nostro gusto.
- Le quantità del ripieno sono solo indicative: questo genere di dolci si fa "a occhio" e soprattutto "a gusto"!
- Omettendo lo zucchero e gli aromi e con qualche variazione nella forma  si avrà la ricetta dei fiadoni salati!  Magari prima che arrivi Pasqua riuscirò a preparare anche quelli!

Con questa ricetta partecipo al contest Una dolce Pasqua di Dana del blog Il tempo in cucina :



Inoltre, prima di salutarvi, ringrazio la cara Emanuela del blog Ricami di pastafrolla per aver pensato a me per questo premio!

Grazie Manu!
Buon fine settimana a tutti!



mercoledì 13 marzo 2013

Insalata verde con fragole e speck


Non sono riuscita a resistere alle fragole che già da qualche settimana ammiccavano dai banchi della frutta al mercato!
 ...e ho fatto bene, perchè erano buonissime!
Almeno per oggi qui facciamo finta (con indosso maglione e stivali!) che la bella stagione sia arrivata e ci concediamo una fresca e colorata insalata!
E poi era già da tempo che mi girava per la mente di provare le fragole in coppia con lo speck!
Ma questa insalata non sarebbe la stessa senza un saporito formaggio a completarla!
Così come non si può prescindere da un dolce aceto balsamico e da un buon pane (magari integrale!) tostato!
Quando si dice che i particolari fanno la differenza...!


Non credo sia necessario entrare nei dettagli della ricetta di un' insalata....
Basta reperire al mercato una lattuga verde e croccante: più è verde e più è ricca di clorofilla che porta ferro all'organismo e purifica il fegato, oltre a favorire l'assorbimento del calcio e...tante altre cose! 
...Affettiamo sull'insalata un cipollotto, delle fragole dolci e mature e condiamo con sale, olio d'oliva e aceto balsamico.
Serviamo la nostra insalata arricchita da qualche fetta di speck e da cubetti di formaggio di mucca dal sapore deciso (io ho utilizzato un Rigatino d'Abruzzo).
...non ci resta che mangiare! 


 Concludo questo post ringraziando Mary del blog Delizie & Bijoux by Mary per aver pensato a me per questo riconoscimento color fragola:


Grazie Mary e un saluto a tutti!



lunedì 11 marzo 2013

Torta di oreo


Buongiorno!!! 
Buon lunedì!...Inizia una nuova settimana!...
Ma ci stiamo rendendo conto che tra soli 20 giorni è Pasqua?! 
No, dico...20 giorni volano!!!
A me quasi quasi sembra che il Natale sia appena passato...e invece siamo già alle prese con colombe e uova di cioccolato! 
Quando arriva bassa, cioè vicina all'equinozio di primavera (e sottolineo primavera, anche se a guardar fuori non si direbbe!), coglie sempre un po' di sorpresa!
Qui avevamo iniziato da poco a tenere un' alimentazione appena più attenta (diciamo che qualche dolcetto in meno l'ho pubblicato!) e ora già ripartono le "infornate festive"!
Certo, il Natale forse è più coinvolgente in questo senso, perchè arriva in pieno inverno e si sta più a casa, si ha più voglia di dedicarsi a lunghe preparazioni e a dolci ricchi e golosi che scaldano!
Ma anche la Pasqua ha delle bellissime tradizioni che io adoro onorare e quindi bisogna iniziare a pensare a cosa preparare di buono per avvicinarsi al 31 di marzo nel modo migliore!

Intanto però un piatto sano e leggero di pesce ci sta sempre bene!
L'oreo è un pesce dal gusto buono e delicato che si trova in commercio di solito in forma di filetti, come il persico o il merluzzo.
Beh, a dire la verità quei filetti, a qualsiasi pesce appartengano, appaiono sempre un po' tristi......che certamente  a vederli così bianchicci non stuzzicano l'acquolina agli adulti... figuriamoci ai bambini!
Beh, questo secondo me è un modo semplice, ma ottimo per renderli appetitosi!
Vi lascio la ricetta!
Saluti a tutti!

Torta di oreo

Ingredienti per 2 persone
400 g di filetti di oreo
1 patata lessa
1 carota lessa
1 chiara d'uovo
1 spicchietto d'aglio
i ciuffetto di prezzemolo
sale e pepe
olio d'oliva
pangrattato qb


Procedimento
Sciacquiamo ed asciughiamo i filetti! Li disponiamo su un tagliere e li tritiamo grossolanamente con un coltello. Trasferiamo la polpa di pesce in una ciotola e vi amalgamiamo l'aglio e il prezzemolo tritati, la carota tagliata a tocchetti e la patata schiacciata. Mescoliamo bene il tutto e dopo aver aggiustato di sale e pepe leghiamo con una chiara d'uovo.
Scaldiamo il forno a 200° e ungiamo e spolverizziamo di pangrattato uno stampo da torta da 22 o 24cm.
Disponiamo il composto al suo interno e livelliamo con una spatola. Cospargiamo di pangrattato e condiamo con un filo d'olio d'oliva.
Inforniamo la torta di pesce che sarà pronta quando avrà formato una crosticina dorata e croccante.

Note
Se non riuscite a reperire i filetti di oreo potete tranquillamente sostituirli con quelli di  merluzzo o di persico.





sabato 9 marzo 2013

Cake alle pere con cioccolato e cannella


Buongiorno amici "cuochini" e non!
Cosa fate di bello?
Io questa mattina me la sono presa comoda e ho ancora 1000 faccende da sbrigare! 
Ma sono fiduciosa di riuscire a fare quasi tutto, perchè la primavera è nell'aria e già questo è fonte di energia e ottimismo!...anche se, a pensarci bene, c'è veramente poco da essere ottimisti, visti i tempi che corrono...

Mi va di comprare qualche fiorellino per portare la primavera in casa...
Anche perchè fuori si è alzato il solito ventaccio che, non capisco come sia possibile!, caratterizza qui tutti, ma proprio tutti  i fine settimana.
Vi lascio un dolcetto che di primaverile non ha nulla, ma è sicuramente tanto goloso!

Buon weekend a tutti!
 
 
Plumcake alle pere con cioccolato e cannella

Ingredienti
320 g di farina 00
30 g di amido di frumento
100 g di burro a temperatura ambiente
150 g di latte
130 g di zucchero
2 uova
1 pera grande (circa 100 g senza buccia e semi)
60 g di cioccolato in scaglie
1 bustina di lievito in polvere
poca buccia di limone grattugiata
cannella

 
Procedimento
Lavoriamo a crema il  burro con lo zucchero e quando avremo ottenuto un composto spumoso, aggiungiamo le uova, uno per volta, e sbattiamo bene. Uniamo la buccia del limone, le farine e il lievito setacciati, il latte  e in fine il cioccolato e la cannella.
Versiamo in uno stampo da plumcake imburrato e infarinato e inseriamo la pera tagliata a pezzetti, spingendone una parte verso l'interno del cake e utilizzando il resto per decorare la superficie. 
Inforniamo a 180° per circa 40 minuti nel ripiano più basso del forno e verifichiamo la cottura con uno stecchino. 
 
Note
Non stravedo per la forma a plum-cake perchè la cottura è sempre un pò prolungata: io con il mio forno ho dovuto cuocere il cake oltre i 40 minuti, riducendo la temperatura a 170° per non far colorire troppo la superficie.
 
 

venerdì 8 marzo 2013

Marmellata di arance


Pane integrale tostato, burro, caffè, marmellata di arance....
Vi ho fatto venir voglia di fare colazione?
Ammetto che uno spuntino così io me lo concedo spesso e volentieri anche durante la giornata!
La marmellata di arance è forse una delle più buone che c'è...almeno per i nostri gusti!
Ne ho preparati pochi barattolini la scorsa settimana e uno è già terminato!
Sono quasi tentata di farne dell'altra prima che finisca la stagione delle arance! 
Vedremo!

Ve lo avevo anticipato nell'ultimo post che volevo di dedicarmi un po' a questo frutto così buono e ricco. Ed infatti anche oggi la saga delle arance continua ma vi assicuro che dopo questa ricetta la smetto!...almeno credo!


La mia marmellata è abbastanza amara, cioè quel tanto che non disturba!

Ho utilizzato 700 g di zucchero e il succo di 1/3 di limone per ogni kg di arance.
Il procedimento che ho seguito è quello solito: ho raccolto le arance in una bacinella e le ho lavate con acqua calda, quasi bollente. Le ho asciugate e private della buccia (solo la parte gialla!), le ho pelate al vivo e tagliate a pezzi. Ho ridotto le bucce in striscioline sottili che ho fatto bollire per 20 minuti. Nel frattempo ho avviato la cottura della polpa bagnata con succo di limone a fiamma molto bassa.
Trascorsi i  20 minuti ho scolato le scorzette e le ho unite al tegame contenente la polpa. Ho pesato il tutto e ho valutato il quantitativo di zucchero.
Ho aggiunto lo zucchero e ho lasciato sobbollire la marmellata per circa 2 ore.
Nel frattempo ho lavato i barattoli e li ho lasciati asciugare completamente in forno a 100°. Ho versato la marmellata bollente (dopo aver fatto la prova piattino) nei barattoli caldi e sterilizzati con l'alcool puro.
Ho lasciato raffreddare la marmellata per 24 ore prima di chiudere i barattoli e ho messo a contatto con la marmellata della carta oleata sterilizzata con alcool puro (per prevenire la formazione di muffe in superficie).

Note
 - Se volete aromatizzare la marmellata di arance potete utilizzare il rhum: unitene qualche cucchiaio prima di versarla nei barattoli! 
 - A proposito di arance...vi ricordo anche la ricetta del crumble!


mercoledì 6 marzo 2013

Pollo all'arancia



Prima che la stagione delle arance finisca voglio condividere con voi qualche altro piatto che le vede protagoniste.
Sono così buone e versatili che è meglio approfittarne...finchè ci sono!
In questo periodo ne ho sempre un cesto grande stracolmo in cucina: quando si entra in casa si avverte subito il loro profumo!

La ricetta di oggi, davvero molto buona, si ispira a quella dell'anatra all'arancia!
Di solito però quest'ultima viene cotta in casseruola ed è povera di aromi.
Io ho preferito cuocere il pollo in forno e non ho proprio saputo rinunciare al profumo dell'aglio e del rosmarino, insieme a quello dell'arancia e del cointreau, naturalmente!
Insomma, ho rivisitato la ricetta molto a modo mio!
Vi lascio al pollo all'arancia!
Buona giornata!

Pollo all’arancia

Ingredienti per 2 persone
1 pollo da circa 1, 200 kg
2 arance non trattate
200 ml di cointreau (o altro liquore all’arancia)
100 ml di vino bianco secco
1/2 cucchiaino di zucchero
1 spicchio d’aglio
1 rametto di rosmarino
1 foglia di alloro
1 noce di burro
1/2 cucchiaino di maizena
sale e pepe

Procedimento
Laviamo e tamponiamo il pollo con carta assorbente. Laviamo in acqua bollente le arance e le asciughiamo, prima di andare a recuperare la scorza (solo la parte gialla) con l’apposito attrezzo. Un’arancia la spremiamo e l’altra la peliamo al vivo. Riempiamo il pollo con 1/3 delle zeste, lo spicchio d’aglio, l’alloro e il rosmarino, un pizzico di sale e una macinata di pepe. Chiudiamo il pollo con degli stecchini di legno e con lo spago da cucina blocchiamo le cosce, in modo che non si deformi in cottura. Saliamo e pepiamo anche l’esterno del pollo. 
Scaldiamo il forno a 180° e facciamo sciogliere una noce di burro in una teglia; mettiamo anche il pollo (con la parte del petto in giù) e 2 cucchiai di acqua calda. Dopo i primi 30 minuti giriamo il pollo con il petto verso l’alto, uniamo il vino e di tanto in tanto bagniamo la carne col fondo di cottura. In un tegamino facciamo caramellare lo zucchero con un cucchiaio d’acqua e vi uniamo il succo dell’arancia tenuto da parte e il liquore. Togliamo il pollo dal tegame e, dopo aver inserito la funzione grill, lo lasciamo dorare sotto e sopra per il tempo necessario. Dalla teglia intanto recuperiamo il succo di cottura della carne, lo filtriamo bene e lo versiamo nella salsa d’arancia e liquore. Uniamo anche le zeste d’arancia e aggiustiamo di sale e pepe e addensiamo con la maizena sciolta in poca acqua fredda. 
Serviamo il pollo con i filetti dell’arancia pelata al vivo precedentemente e con la salsa.


lunedì 4 marzo 2013

Tagliolini alle chiare d'uovo con pesto di erba cipollina e ricotta di capra


Ci sono dei giorni in cui ci si sente particolarmente ispirati... e anche organizzati!
Io di solito non sono molto puntuale con i mille obiettivi che mi pongo quotidianamente. 
Arrivo sempre in ritardo rispetto a tutto quello che vorrei fare!
O forse semplicemente faccio troppi programmi per poterli assolvere tutti e, si sa, il tempo è quello che è!
Ma ci sono delle mattine in cui riusciamo, quasi magicamente, a sbrigare tutti gli impegni, dentro e fuori casa. 
E poi a rincasare quasi ad ora di pranzo con l'idea di concederci anche un buon piatto fatto a mano....


Dalla preparazione di dolci e creme spesso avanzano gli albumi d'uovo: a volte ne approfitto per preparare la torta al limone, fatta appunto con sole chiare d'uvo (qui anche la versione all'arancia), raramente faccio le meringhe o altri tipi di dolcetti.
Il più delle volte li riutilizzo per preparare la pasta.
Leggera e consistente allo stesso tempo, questo tipo di pasta, che in alcune regioni d'Italia è un piatto tipico (noi l'abbiamo mangiata ad Assisi), io la trovo molto buona!
Se non avete avuto ancora occasione di provarla vi consiglio di farlo!


Per la preparazione della pasta per 4 persone occorrono  almeno 5 albumi. Si impastano con il doppio del loro peso di farina (io di solito utilizzo metà semola di grano duro e metà farina 0).
Aggiungo all'impasto un filo d'olio e un pizzico di sale.
Dopo aver lavorato bene l'impasto si lascia riposare una mezz'oretta, come per qualsiasi tipo di pasta, e poi si procedere a stendere e a tagliare, a mano o con la macchinetta.


Ho condito la pasta con un pesto di erba cipollina e mandorle a cui ho aggiunto una cremosissima ricotta di capra.

Pesto di erba cipollina alla ricotta di capra

Ingredienti per  4 persone
25 g di erba cipollina
40 g di mandorle
20 g di pecorino grattugiato
1 piccolo spicchio d'aglio
1 cucchiaio abbondante di ricotta di capra
olio d'oliva
sale e pepe

Procedimento
Dopo aver tritato insieme, nel mortaio o nel mixer, l'erba cipollina, le mandorle, l'aglio con un filo d'olio, aggiungiamo il pecorino e altro olio per regolare la consistenza del nostro pesto.
Aggiustiamo di sale e di pepe e amalgamiamo il pesto con la ricotta di capra.
Al momento di utilizzare il pesto lo allunghiamo con poca acqua di cottura della pasta.

Col mio pesto partecipo al contest di Tiziana: